Telemedicina e somministrazione decentralizzata della terapia nell’ambito di un programma di microeliminazione dell’epatite C basato su test rapido su sangue secco effettuato in centri per tossicodipendenti
Presentato da: Dalia Morales Arraez, et al.
Hospital Universitario de Canarias. Universidad de La Laguna, Servicio de Digestivo, Spain
Introduzione e contesto
- Nonostante l’inserimento di test decentralizzati come il test rapido su sangue secco (DBS, dried blood spot) nei centri per tossicodipendenti (DAC, drug addiction centers) per facilitare l’eradicazione HCV (hepatitis C virus), un’elevata percentuale di pazienti abbandona, principalmente per motivi socioeconomici.
- Ciò costituisce un ulteriore limite al raggiungimento dell’obiettivo di eradicazione secondo quanto stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2030.
- Scopo di questo studio è stato valutare se la telemedicina associata a una prescrizione decentralizzata della terapia per HCV sia fattibile ed efficace per impedire gli abbandoni in questo modello di cura.
Disegno dello studio e metodi
- Tra il gennaio 2017 e il luglio 2018 sono stati registrati i pazienti persi al follow-up in un programma di micro-eliminazione basato su DAC con test DBS anti-HCV.
- Ai pazienti è stato proposto un test DBS-RNA e a seconda del centro: a) telemedicina e modello condotto dallo staff DAC di fornitura dei farmaci, o b) prenotazione di un appuntamento con lo specialista secondo modello convenzionale.
- È stato somministrato un questionario per la valutazione della soddisfazione ai partecipanti del progetto in telemedicina.
Risultati
- Tra i 512 partecipanti prospettici, 178 erano positivi per anti-HCV e sono stati prenotati per appuntamento con lo specialista.
- Il 55,6% (n = 99) di questi pazienti non ha completato il programma (85,5% maschi, 46 ± 9,5 anni): 44 pazienti non si sono presentati all’appuntamento con lo specialista, 25 non hanno completato la valutazione e 30 (sui 68 trattati) non hanno eseguito la valutazione della risposta virologica sostenuta.
- Il numero di pazienti trattati che ha completato il programma è risultato significativamente maggiore per il gruppo trattato in telemedicina che per quello trattato con il modello convenzionale (57,4 vs. 30,6%, p = 0,026), specialmente per i pazienti con precedente valutazione incompleta (77,8 vs. 16,7%, p = 0,041).
- La soddisfazione dei pazienti trattati in telemedicina è risultata eccellente per tutti i partecipanti.
Conclusioni e prospettive
- La telemedicina, associata a un modello decentralizzato di somministrazione dei farmaci per HCV è una strategia funzionale in un programma basato su diagnosi sul territorio, ben accetta ed efficace nel trattamento dei pazienti precedentemente persi al follow-up nei DAC, e facilita la microeliminazione in tale popolazione.
HBV
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HCV
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NASH e NAFLD
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