Il peso dei cofattori preesistenti nella progressione delle epatopatie nei pazienti che eradicano con successo l’infezione cronica da virus dell’epatite C: analisi ad interim della coorte PITER
Presentato da: Loreta Kondili, et al.
Istituto Superiore di Sanita, Center for Global Health, Roma
Introduzione e contesto
- Le linee-guida EASL della pratica clinica suggeriscono che i pazienti con HCV (hepatitis C virus) che raggiungono la risposta virologica sostenuta (SVR, sustained virologic response) necessitano di follow-up in caso di cofattori preesistenti (CP) per progressione dell’epatopatia come eccessivo introito alcolico, obesità e/o diabete di tipo 2.
- Nella coorte PITER è stata valutata la gestione real-life dei pazienti in seguito a eradicazione di HCV a seconda dello stadio di malattia e della presenza di CP.
Disegno dello studio e metodi
- Sono stati valutati i dati dei 4038 pazienti arruolati nel PITER, con eradicazione di HCV.
- Lo stadio di fibrosi è stato valutato con l’elastometria e/o la valutazione clinica per i pazienti con cirrosi.
Risultati
- Dei 1557 pazienti (età media 57; DS: 13 anni) con stadio di fibrosi F1-F2, il 77% aveva CP per progressione dell’epatopatia.
- Tra tutti i pazienti con stadio F1-F2, il 30% aveva un follow-up (mediano 27 range: 19-34 mesi) dopo la SVR12.
- La prevalenza di cofattori era del 71% in coloro che hanno proseguito il follow-up vs. 76% in coloro che lo hanno interrotto (p = 0,05).
- ALT è rimasto elevato nel corso del follow-up nel 2% dei pazienti con F1-F2 e CP vs. nessuno dei pazienti senza CP.
- Dei 473 pazienti (età media 61; DS: 12 anni) con stadio F3 e follow-up (mediana 23; range 13-35 mesi) dopo la SVR, l’89% aveva CP per progressione di malattia.
- Durante il follow-up, i livelli di transaminasi sono rimasti alterati nel 4% dei pazienti con CP e in nessuno di quelli senza CP (p = 0,02).
- In 3 (0,6%) pazienti con CP e fibrosi F3 alla SVR, si è riscontrato un epatocarcinoma (HCC, hepatocellular carcinoma) durante il follow-up.
- Per quanto riguarda i 2008 pazienti con cirrosi, sono stati seguiti per un periodo mediano di 33 (range 26-41) mesi, l’incidenza complessiva di HCC è stata del 4,4% nei pazienti con CP e del 3,9% in quelli senza CP (p = 0,7).
- I fattori indipendentemente associati al riscontro di HCC sono l’età (HR = 1,08; IC 95% 1,04-1,12), una riduzione dei valori di albumina (HR = 3,03 IC 95% = 1,46-6,30) e il genotipo 3 (HR = 2,67 IC 95% = 1,03-6,96).
- Durante il follow-up, il 3,2% dei pazienti con cirrosi scompensata, prima della terapia con antivirali, ha avuto un nuovo scompenso, mentre nel 4,8% si è verificato uno scompenso durante la terapia.
- Lo scompenso e il peggioramento della classe di Child Pugh (verificatosi nel 33% dei casi) non sono risultati associati a presenza di CP per progressione dell’epatopatia.
- Lo scompenso epatico prima della terapia (HR = 7,13; IC 95% 4,51-11,27), una conta piastrinica inferiore a 100.000 (HR = 2,01; IC 95% 1,29-3,12) e una ridotta albuminemia (HR = 1,65; IC 95% 1,08-2,54) sono risultati indipendentemente associati allo scompenso epatico.
Conclusioni e prospettive
- La presenza di cofattori di progressione di epatopatia è risultata comune nei pazienti con HCV trattati con antivirali in Italia.
- La maggior parte dei medici non seguono le raccomandazioni EASL e interrompono il follow-up nei pazienti F0-F2 indipendentemente dalla presenza di CP.
- I CP si associano a persistente elevazione di ALT post SVR nei pazienti F0-F3, ma non a maggior incidenza di HCC o di complicanze associate all’epatopatia nel corso di un follow-up di media durata dopo eradicazione virale dell’HCV.
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