The Digital International Liver Congress EASL 2020

Focus sulle patologie del fegato

Risposta all’interruzione della terapia a lungo termine con analoghi nucleos(t)idici nei pazienti HBeAg negativi: risultati del trial Stop-NUC


Presentato da: Florian van Bömmel, et al.
University Hospital Leipzig, Gastroenterology, Hepatology,
Infectious Diseases and Peumology, Leipzig, Germany


Introduzione e contesto

  • L’interruzione della soppressione a lungo termine della replicazione dell’HBV con analoghi nucleos(t)idici (NUC) può risultare nel controllo immune duraturo della replicazione del virus dell’epatite B (HBV, hepatitis B virus) nei pazienti HBeAg negativi.
  • Nello studio Stop-NUC, trial prospettico, multicentrico, randomizzato, è stato valutato l’effetto dell’interruzione di NUC nei pazienti HBeAg negativi.

Disegno dello studio e metodi

  • I pazienti HBeAg-negativi senza cirrosi che hanno raggiunto la soppressione del DNA di HBV per ≥4 anni in corso di terapia NUC sono stati randomizzati a interrompere (braccio A) o a continuare (braccio B) la terapia.
  • L’endpoint primario è la persistenza di perdita di HBsAg a 96 settimane.
  • Come endpoint secondari sono stati valutati la sieroconversione, la risposta virologica (HBV-DNA ≤20 IU/ml), la risposta biochimica (livelli di alanina aminotransferasi (ALT) < limite superiore di norma [ULN, upper level normal]) e il numero di riacutizzazioni di ALT (ALT >3 ULN) e il tempo alla ripresa della terapia nel braccio non in terapia.
  • Tutti i pazienti sono stati osservati per 96 settimane, con visite ed esami di laboratorio quali livelli di HBV-DNA, dosaggio quantitativo di HBsAg, ALT e bilirubina e report degli eventi avversi.
  • In ogni braccio sono stati randomizzati 83 pazienti.
  • L’analisi completa comprende 158 pazienti (79 vs. 79), esclusi 8 pazienti che hanno interrotto lo studio subito dopo la randomizzazione.

Risultati

  • A 96 settimane dall’interruzione di NUC, la perdita di HBsAg o la sieroconversione sono state raggiunti in 8/79 (10%) e 6/79 (8%) pazienti nel braccio A e in nessun paziente nel braccio B rispettivamente (p = 0,006 e p = 0,028).
  • Dopo l’interruzione di NUC, tutti i pazienti nel braccio A e nessun paziente del braccio B hanno avuto picco di HBV-DNA >20 IU/ml; tuttavia, a 96 settimane i livelli di HBV-DNA sono risultati ≤20 IU/ml in 24/79 (31%) pazienti del braccio A e in tutti i pazienti del braccio B (p < 0,001).
  • Una riacutizzazione di ALT si è verificata in 28/79 (35%) pazienti del braccio A e in nessun paziente del braccio B e i livelli di ALT sono rientrati a livelli normali in 69/79 (88%) pazienti del braccio A e in 77/79 (97%) pazienti del braccio B a 96 settimane (p = 0,032).
  • Alla settimana 96, la terapia con NUC è stata reintrodotta in 11/79 (14%) pazienti del braccio A, mentre 54/79 (68%) pazienti non presentavano indicazione a terapia secondo le raccomandazioni EASL.
  • Nessun paziente del braccio A ha avuto eventi avversi gravi correlabili all’interruzione di NUC.

Conclusioni e prospettive

  • Questo primo studio randomizzato di vasta scala dimostra le potenzialità dell’interruzione della terapia a lungo termine con NUC per indurre un controllo immunitario duraturo e una terapia funzionale nei pazienti con epatite B cronica HBeAg negativa (EudraCT-Nr.: 2013- 004882-15).


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